mercoledì 27 febbraio 2008

Madre strage, sorellastra Italia


Sessanta anni di stragi. Una stagione, contemporanea alla Repubblica, di sospetti e misteri legati alle più alte cariche dello stato colluse con le deviazioni dei servizi segreti, le organizzazioni a sfondo mafioso, i gruppi eversivi.

La storia del nostro paese è costellata di tragedie. Portella della Ginestra e Piazza Fontana, le stragi degli anni 70 sfociate nell'agguato di via Fani e nel processo sommario (o sommariamente collegato al governo di grandi intese) subito da Aldo Moro. Gli anni 80, Ustica e Bologna, la stagione delle stragi di Mafia. In tutto ciò ricade pesantemente la coscienza sporca dello Stato. Una lista interminabile di vittime; in fondo, come ultima, la vera vittima di tutto ciò rimane lo Stato in se.

Chi sparò davvero nel '47 vicino a Palermo? Tutti, stato compreso, accusarono la Banda di Giuliano. Si scoprì invece che fu lo Stato, aiutato dalla CIA, a sparare sulla folla quel 1° maggio, per mano dei mafiosi.

Piazza Fontana è rimasta a lungo un mistero, anche se ,come per Gioia Tauro, i sospetti ricadono sull'estrema destra. C'è qualcosa però dietro Gioia Tauro. C'è l'ombra dell'Ndrangheta ma soprattutto del fallito golpe Borghese. Ancora una volta massoneria celata dietro le cariche dello stato partecipa al progetto contro la Repubblica.

L'eversismo nero non si ferma qua. La strage alla Questura di Milano, nel giorno in cui si ricordava l'omicidio Calabresi. Poi Piazza della Loggia a Brescia e la strage dell'Italicus.

16 Marzo 1978. Un commando di brigatisti agisce in via Fani, uccide 5 militari di scorta e rapisce l'onorevole Aldo Moro. Ma sono davvero brigatisti? Moro in quel periodo lavorava a un grandioso programma politico sociale. Il governo di grande intese in cui sarebbero entrati anche i comunisti. Sono anni difficili a livello internazionale l'Italia è ancora sotto l'insegna a stelle e strisce. La CIA forse partecipò attivamente in quello che potrebbe essere stato un attentato dello Stato contro lo Stato. Moro fu ucciso. Quello che aveva sognato non si è più realizzato.

Anni 80, Ustica e Bologna. Le responsabilità non sono mai state definite del tutto. Quello che si può affermare con certezza è che per il caso di Ustica gli apparati del ministero della difesa e l'aereonautica militare hanno cercato di ostacolare la verità sostenendo la tesi del cedimento strutturale. La realtà è ben diversa. Fu chiaro il Giudice Priore, titolare dell'inchiesta : i movimenti e le dichiarazioni di questi personaggi portarono a compimento il progetto di deviare e falsificare l'inchiesta e le indagini. Ustica è ancora un mistero e lo sarà ancora.

Per Bologna invece ci sono state due condanne definitive. Ergastolo Per Mambro e Fioravanti. Sono loro gli esecutori materiali, hanno piazzato loro le due bombe nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. Sempre dichiaratisi innocenti, non hanno mai indicato all'interno della loro organizzazione di estrema destra o all'esterno chi potesse essere realmente il mandante o l'esecutore.

Lo stragismo politico si affievolisce, ma rimonta prepotentemente quello mafioso. Quella del rapido 904 è una strage dimenticata, ma fu un mattone importante nella costruzione del progetto mafioso teso a condizionare le scelte dello stato. Questo perchè Mafia e politica hanno una storia di collusione di lunga data, risalente alla nascita della Repubblica e alla strage di Portella della Ginestra. La Mafia si è sempre servita di grosse cariche dello stato per operare tranquillamente. Quando il meccanismo incomincia a incrinarsi e lo Stato, quello vero, si fa pressante, la Mafia piazza le sue bombe. Colpisce per dare il segnale che la Mafia è potente, ma colpisce anche per intimorire chi dovrebbe proteggerli e invece inizia a nascondersi. Le stragi di Capaci e di via D'Ameglio erano stragi annunciate. Falcone e Borsellino, due veri uomini di Stato oltre che Eroi, sapevano di essere nel mirino. Dopo i Maxiprocessi avevano iniziato a stringere il cerchio sui veri poteri mafiosi. Questi però riguardavano anche la politica. Il loro omicidio, insieme alle loro scorte, ha segnato il cammino nella lotta alla mafia ma ha anche creato un varco nella politica. La strage dei Georgofili e di via Palestro sono la scia naturale della lotta della Mafia verso lo Stato. Il ricatto verso ciò che per anni ha garantito immunità.

La stagione delle stragi forse è finita. Ma tutto ciò che è successo non va dimenticato. Tutti i morti e i feriti civili e no devono essere ricordati. Non si deve dimenticare che la ricerca della verità è un nostro diritto e dovere. Lo stato, con i suoi cittadiniti, è obbligato a conoscere.

Io ho fiducia; aspetto con ansia di conoscere le parti oscure della nostra storia, non solo per fascino. Vorrei che "chi controlla i controllori" sia solo una frase retorica, mentre la fiducia verso questi dovrebbe essere diretta e totale. Vorrei che non si mentisse per tutelarsi, in barba a chi ha perso tanto in questa guerra. La speranza è che tutti ci impegnamo a buttare giù quel muro di gomma che ci rimbalza nel buio della menzogna.

Lavoro

Ecco un piccolo video senza audio delle mie prestazioni dietro il banco.

Che casino di serata!!!


giovedì 21 febbraio 2008

Caratteristiche

MARYLU' SEI OTTUSA!!!!
:))))))))

Infelicità

ODIO LA GENTE CHE E' SEMPRE SCONTENTA O INFELICE!!!

Basta, sono circondato da persone che non riescono mai ad apprezzare niente di quello che hanno. Mi sono rotto delle persone sempre infelici. E' uno stato assolutamente concepibile, ma non può essere perenne.

e che palle!!!!

Adios Fidel


Ernesto è calmo. Guarda il suo orologio di fabbricazione russa e fissa in lontananza i palazzi della periferia dell'Havana. Cerca gli occhi dei suoi compagni, la stanchezza che con prepotenza indurisce i muscoli. Fidel arriva di corsa con Raul. I tre in silenzio sorridono e al grido "Vamos" avanzano senza paura verso la città. Domani sarà loro, sarà del popolo. Domani le strade e le mura si riempiranno dell'urlo "VIVA CUBA LIBRE".



Anni di onnipotenza, momenti di debolezza. Il sogno cubano, tramutato in ideale da un argentino figlio del sud america globale, svanito nella giungla boliviana. Un lider amato dal suo popolo e poi quasi ripudiato dalla massa navigante verso le coste del demone a stelle e strisce. Cuba è sempre là. Le Cadillac ormai prive di smalto e i palazzi segno di un fasto passato, fatto di stelle hollywoodiane e gangsters italoamericani, rappresentano il presente dell'isola della libertà. La libertà non c'è mai stata, deviata in regime dal lurido gioco di potere. I campi e le loro colture devastati da un terreno povero, mai rigenerato dalla mai applicata politica agraria di Guevara. Guerra fredda e movimenti da regime, tensione e finta ostentazione, povertà radicata e villaggi vacanze all-inclusive. Oggi Fidel abdica, dietro il fratello e la classe militare pronta a continuare il sogno infranto. E' tempo di cambiare e accantonare il romanticismo. E' arrivato il momento di dare dignità a un popolo condannato all'embargo per delle colpe non proprie. Voglio davvero vedere Cuba libre.

mercoledì 20 febbraio 2008

Caos


CAOS TOTALE NELLA MIA TESTA.

WRC 2008 - Sweden Rally

Quando lo si vedeva correre in Italia, in molti hanno storto il naso. Il solito finlandese veloce ma non con la stoffa giusta per sfondare. Speranza del Motoring, certezza della Ford. Cosi il giovane Jari-Matti Latvala, 22 anni e viso da adolescente, batte la concorrenza di Loeb e co. e batte le malelingue. Batte anche il record di Toivonen, diventando il più giovane pilota a conquistare il gradino più alto del podio in una gara del WRC. Al palo il francese che capotta e butta via punti importanti per il campionato, regalando a Hirvonen, secondo al traguardo, il vantaggio nella speciale classifica riservata ai drivers. Terzo e sempre più convincente Gigi Galli. Anche lui ricaccia in gola a molti le parole di sfiducia verso la sua guida, dimostrando di saper andare veloce e regolare, senza rischio, regolando anche uno specialista come Henning Solberg, sul podio virtuale per lungo tempo e poi schiacciato dalla tensione. Petter invece continua a incamerare punti in attesa dell'arma totale Subaru. Non brilla e il suo letargo sembra allungarsi sempre di più. Infine sorprendente il quinto posto del giovane Mikkelsen. Spesso falloso in passato, ha tenuto un buon ritmo e ha incamerato ottimi punti.

Il campionato vede così Hirvonen primo inseguito da Loeb e Latvala, Galli e P. Solberg. Prossimo week end di speciali in Messico. Dopo due rally e due vincitori, una classifica piloti raccolta, la speranza è vedere ancora lotta nelle posizioni alte. Il lento sonnecchiare degli ultimi anni, svegliato solo dalla lotta della passata stagione tra Loeb e Gronholm, potrebbe essere svegliato dai giovani dell'ovale blu, che non vedono l'ora di detronizzare l'alsaziano, con l'aiuto di Galli e della nuova Subaru nella seconda parte di stagione.

lunedì 18 febbraio 2008

Lei

E quando ho aperto gli occhi lei non c'era, ma il suo profumo saliva forte dalla mia pelle.

mercoledì 13 febbraio 2008

Only to be with you

I have climbed highest mountain
I have run through the fields
Only to be with you

martedì 12 febbraio 2008

Il vuoto è solo uno stato apparente.

It's all about the money


La bella Meja qualche anno fa cantava questa canzone. In genere si dice che i grandi autori diventino tali poichè sono sempre contemporanei. Meja, oltre questo singolo di successo, scomparve lasciando semplicemente questa traccia dal ritornello accantivante. In compenso l'attualità della canzone è particolare. Troppo facile, in quanto si parla di soldi. Mi ricollego a questo titolo perchè in fin dei conti è il filo che ormai conduce il sociale. Senza spaziare ulteriormente, osservo e leggo le storie del belpaese, consapevole che viviamo in una nazione dove le consuetudini spesso dettano legge. Assurdo ma reale. Italia, povera te, sballottata in ballottaggi continui e costretta a tirare tutti i mesi il 27 per non scomparire. C'è un però che purtroppo noto con disgusto. Tutti più poveri, più tassati, più sul lastrico, più deboli, più in difficoltà, tutti più qualcosa. Puntiamo continuamente il dito sull'economia e , nel giusto, accusiamo una politica economica da suicidio di massa. Portafoglio sempre più magro, portamonete voluminoso ma senza potere d'acquisto. Eppure siamo tra i migliori consumatori di telefonia e servizi correlati, spendiamo patrimoni nel gioco statalmente legale, colmiamo le casse dei grandi magazzini, abusiamo della tecnologia spicciola e di consumo. Compriamo belle auto, televisori al plasma, navigatori satellitari, spulcia orecchie e frigoriferi, cucine componibili e lettori dvd. La sera però piangiamo miseria con la faccia sul cuscino. Tremendamente viziati. Solo dalla voce di mio nonno, un antesignano delle pratiche di vita, ho sentito parlare sul concetto di banco. Compriamo il cellulare dai costi proibitivi e facciamo la spesa a rate.

Succede anche questo nel nostro belpaese. Succede che preferiamo vivere sui toni altrui ma contemporaneamente morire di fame. Succede solo qua da noi che le finanziarie, truffe autorizzate dallo stato e dal suo sistema, ci rendono padroni del soldo per poi rovinarci e infine fallire loro stessi ingoiati dall'ingordigia che ora più che mai è il nostro concetto sociale.

Ma come cantava Meja, it's all about the money.

lunedì 11 febbraio 2008

Evoluzioni Carnevalesche part 2

Ho recuperato la foto che raffigura Asterix e Obelix più gli abitanti del villaggio e i romani.



Vi mostro anche il costume di quest'anno, naturalmente realizzato interamente dalle mie manine..Fine serata, alcool a go-go, la pittura era già un pò sciolta. Notare la testa, fantastica, e il pezzettone di merda che ho realizzato in cartapesta. Il colore è un autunnale marron ramato.


sabato 9 febbraio 2008

La prima vittoria


E' arrivata. Ho vinto nel basket tante partite, tanti duelli, campionati, tornei. Ho vinto nel rally. Ho vinto nei tant sport che ho fatto. Oggi ho aggiunto una piccola gemma alla mia collezione. Ho vinto sul campo come allenatore. Partita tirata, giocata con voglia e allenata con voglia.



Come di solito si afferma, speriamo sia la prima di una lunga serie.

venerdì 8 febbraio 2008

Pillole

Lo sport è sport. Lo sport con gli interessi non è sport ma bensì una pratica comune lecità o illecita che sia.
Quando credi di aver incontrato tutti i deficienti, svolti l'angolo e ne trovi un altro.

Non tutte le ciambelle vengono con il buco. Ormai non vengono più nemmeno le ciambelle.

Non ci sono più le mezze stagioni. In realtà non ci sono più le stagioni, solo giornate di caldo e freddo che si alternano irregolarmente e spesso senza continuità.

C'è sole ma c'è anche vento.

Non tutti i mali vengono per nuocere. Purtroppo sono sempre mali.

Il mondo è pieno di benpensanti. Poi ci sono i malpensanti. Quello che mi chiedo è se davvero siano pensanti.

Per uno che vince c'è sempre uno che perde.

C'è vento e piove

martedì 5 febbraio 2008

A volte anche un calcio in culo ti fa fare un salto in avanti.