sabato 31 ottobre 2009

Tutti

Tutti vogliono spiegazioni. Tutti cercano risposte. Tutti chiedono qualcosa a qualcuno, spesso qualcosa che riguarda qualcuno, tutti si fanno gli affari del prossimo e mai i propri. Tutti pensano di pensare, tutti credono di saper parlare e ascoltare per poi giudicare. Tutti vogliono apparire, ma appaiono falsi, tutti vogliono agire ma si fanno travolgere dagli eventi, tutti si credono eroi ma temono la propria ombra. Tutti vorrebbero vivere la vita di un altro perchè non riescono a vivere la propria, si vergognano. Tutti vogliono avere ma nessuno vuole dare, tutti vorrebbero dare, tutti vogliono far credere di poter dare. Tutti vogliono qualcosa, Tutti sperano e credono in qualcosa ma nessuno crede in se stesso.

Tutti, Tutti, Tutti.

Gli occhiali

Avevo un paio di occhiali vecchi. Storti e sbilenchi, le lenti sporche e piene di segni. I naselli erano scomparsi da una vita, le stanghette ormai andavano per conto loro. Quante cose ho guardato con i miei occhiali. Un tempo strano, condito di eventi e storie, situazioni e persone. Loro erano la, mi hanno fatto da spalla, teneramente convinti di farmi vedere cosa avevo davanti. Un giorno sono caduti e nel rompersi sono rimasti per terra, a guardarmi senza occhi; Oddio, pensai, e ora come faccio. Come farò a guardare e osservare, leggere e vedere cosa succede davanti ai miei occhi. Impaurito li raccolsi, provai a unire i pezzi rotti ma ormai la loro vita era cessata. Mi disperai, così tanto che pensavo si riparassero da soli. Niente da fare, i pezzi ormai separati non davano cenno alcuno. Pensai a lungo, il cervello iniziò a contorcersi nella ricerca di una soluzione, ma non arrivava. Passai dei brutti giorni, ma non perdetti il mio spirito. La soluzione, semplice e banale, era a portata di mano. Presi coraggio, varcai la soglia di un negozio e acquistai un nuovo paio di occhiali. Che soddisfazione. Fiammanti e colorati, puliti e dritti e non storti e sporchi come i vecchi. Felice dell'acquisto li inforcai subito. Ma qualcosa non mi convinceva. Le cose che avevo davanti apparivano diverse. Provai a levarli e guardare se le lenti fossero sbagliate. No no, erano giuste. Tornai dal negoziante e gli chiesi se per caso la gradazione fosse esatta. Lui mi rassicurò e mi disse che erano gli occhiali giusti per me. Riprovai. Osservai con cura tutto quello che mi si parava davanti. Le cose, le persone, le situazioni e gli eventi. Non mi ero reso conto che tutto era diverso da come lo vedevo prima. Qualsiasi cosa appariva diversa, con nuove sensazioni. Felice provai a cercare di vedere se era reale oppure solo un'illusione. Mi avventurai per la città e vagando senza meta mi resi conto di quello che mi ero perso, della vera natura delle cose, vedere le persone con l'occhio giusto, gli eventi con l'inquadratura corretta. Tornai a casa e misi velocemente in un cassetto i vecchi occhiali. Basta, dissi, voi non servite più. Ora ho i miei nuovi occhiali e tutto è più chiaro, semplice.
Ora vedo bene, qualche volta ricordo i vecchi occhiali e mi meraviglio del perchè ci abbia messo tanto per mandarli in soffitta. La mia visione è cambiata, e guardo il mondo con sguardo diverso.

venerdì 30 ottobre 2009

.....

Non ho voglia di pensare.

E se..

Inizio a pensare che il mal d'Africa non sia solo un modo di dire.
Bisogna capire in che direzione però. Ovvero se per nostalgia o per overdose.

Aspettiamo.

Venerdì nero

Mezza giornata di lavoro buttata. Avrei preferito stare a casa, e invece mi hanno fatto innervosire parecchio.
Preparo la sacca e torno a Sassari sperando di trovare un pò di relax.

....

HO I COGLIONI GIRATI

PUNTO.

Monologo

"..Sei tu a tirarmi dietro, col tuo cuore duro come una calamita; eppure tu non attiri del ferro volgare,perchè saldo come l'acciaio è l'amor mio.."

(Sogno di una notte di mezza estate; William Shakespeare)

giovedì 29 ottobre 2009

scene di vita quotidiana.

Scappo...devo andare a teatro. Oggi, scene di vita quotidiana.

Chissà cosa ci farà fare!!
E dopo fiestaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

Mi sarò meritato la mia sana birretta.

Good Night!

Mah

Ci vogliono gli occhiali giusti per leggere e vedere certe cose..

e questa la spiego quando ho più tempo..

Il senso

ore 12.02...
Mi chiedo il senso di tante cose. Non sono le solite riflessioni sull'esistenza, fini a se stesse e senza sbocco. Le mie domande riguardano me e quello che mi circonda e mi orbita intorno.
Il senso dell'amicizia. C'è chi abusa di questa parola. "Il mio grande amico X", "Oh guarda quella è la mia migliore amica", "Io senza amici non posso vivere". Ne sento di tutti i colori e forme e mi domando cosa sia davvero l'amicizia. L'essere umano, animale sociale per eccellenza anche nella sua solitudine, cerca relazioni, cerca di poggiarsi sempre a qualcuno che dia forza, coraggio, una spalla su cui piangere, una risata. Tutte queste cose noi le abbiamo già, sono dentro di noi e fanno parte della nostra vita. Siamo giudici e accusatori di noi stessi, ci carichiamo autonomamente con le nostre convinzioni, piangiamo dentro e da soli come sfogo. Allora se queste cose già ci appartengono, cosa vogliamo da un amico?. Forse è solo la ricerca dello stare bene, della confidenza, del poter dire certe cose e non solo pensarle. Più la persona vicino accoglie tutto ciò, più noi, con fiducia, riponiamo in essa i nostri segreti. Stessa linea, stessa strada: l'amico va sempre nella tua direzione, qualche volta deve, per ruolo, ribattere a qualcosa che affermi. Ma la vita dell'amico è fatta per assecondare quasi sempre il volere e il pensiero dell'altra persona, come se cercasse di sintonizzarsi sulla stessa frequenza, molte volte forzando se stesso. Lo scopo?. Classico: tutti vogliamo piacere al prossimo, qualsiasi fine si possa avere.
Il senso dell'amore. Poche righe, troppi autori classici e moderni hanno descritto con parole migliori questo stato d'animo. L'amore non è un sentimento. L'amore è l'unione di tanti fattori.
Prendo in considerazione il più importante: il Rispetto. Come per la parola amicizia, tutti abusiamo della parola rispetto. Lo pretendiamo, lo cerchiamo, facciamo di tutto perchè gli altri ci rispettino. Nell'amore è fondamentale. Senza il rispetto l'amore muore, anche se ci sono altre componenti forti che entrano in gioco. Ma il rispetto, questa cosa così agognata e che nessuno ben sa definire, è unico, va conservato e mantenuto con cura. Il rispetto si può perdere, ma si può anche riconquistare, lo si può negare ma anche concederlo. Ne ho fatto oggetto di riflessione. Non mi interessa avere il rispetto delle masse, mi interessa il rispetto delle persone che ho intorno o che vorrei avere. Io rispetterò tutti e me stesso per primo. Solo guardandosi allo specchio si può rivolgere ciò che si prova alle altre persone. E' la prima mossa per rispettare se stessi e il prossimo.
p.s. amicizia e amore vanno oltre queste considerazioni.
Quelli che gli altri definiscono amici io li chiamo fratelli; il resto della ciurma sono solo conoscenze.
Per l'amore rimandiamo a data da destinarsi.

Manicure

Ho voglia di manicure.

Non per altro, ho mangiato anche la punta delle dita!
Oggi giovedi da battaglia. Domani mezza giornata e quasi quasi non vengo a lavoro.

Si avvicina il week end!!
Buona giornata.

mercoledì 28 ottobre 2009

Vecchi amori

E' tanto che non ci si vede. L'ultima volta a giugno. E' stato come tutte le altre volte. Emozionante.

Stasera ti ritrovo. Non sarà difficile.

Non vedo l'ora. Averti tra le mani, toccarti, guardarti, sentire il tuo odore.
I vecchi amori non si scordano mai. Bentornata.
E quando con uno scocchio di retina tornerai da me, solo un sorriso potrà esprimere la mia felicità.
Arancione e perfetta nella tua sfericità.

Velocità..


Se il limite è dieci km non si può pretendere di andare a cento all'ora.

Lavoro

Mille persone diverse si alternano davanti a me.

martedì 27 ottobre 2009

Monologo

Oh Dio, potrei star chiuso in un guscio di noce e credermi re dell'infinito...ma faccio brutti sogni.

(Amleto, William Shakespeare)

Acting life


Ho iniziato da poco un corso di teatro. Bello, molto. Ci si rilassa, si balla, si cerca di svuotare se stessi per riempirsi di un personaggio. Recitare è uno stato, mentale e fisico. Poche lezioni e passione a prima vista. Immagini il sapore della scena, l'odore della platea e i suoi sospiri. Concentrato su chi interpreti, arrivi alla fine della serata e attendi l'applauso o la delusione di chi ti ha guardato e ascoltato, di chi ha provato a viverti per una serata.
Questo è il teatro, quello classico e quello estemporaneo. Una costante interpretazione di ruoli e situazioni.
C'è un altro teatro. Ha tantissimi spettatori e personaggi, scene che cambiano di continuo e costumi di mille tipi. La trama nessuno la conosce ma tutti sembrano sapere cosa fare come se il copione lo conoscessero a menadito, riga per riga, parola per parola. Tono della voce, mimica, azioni: tutto perfetto. Nessun regista che urla e scalcia perchè le scene sono di una nitidezza disarmante, degne del più grande scrittore, della mente più assurda e complessa.
Tutti i giorni andiamo in scena. Qualsiasi cosa facciamo appartiene a questo magico teatro. Attori e spettatori nello stesso istante, pronti a salire alla ribalta. Nessuno conosce la prossima mossa ma quando ci si para davanti la naturalezza con cui si interpreta è fantastica. C'è chi è più bravo e chi meno. Chi si svuota e si riempie di se stesso sarà un grande attore di questo teatro, chi si riempie di qualcosa che non gli appartiene, di bugie menzogne e falsità presto deluderà la platea.
Nessuna critica il giorno seguente sul giornale, rimane solo il vuoto asettico dell'anima.

lunedì 26 ottobre 2009

Se

Se riesci a conservare il controllo quando tutti

Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

(Rudyard Kipling)

Il risveglio

Ho aperto questo blog ormai da un anno, e non ci scrivo praticamente da quando lanciato nel mio entusiasmo ho pubblicato i primi post. Il perchè è semplice. Il letargo mentale in cui vegetavo mi ha portato a reprimere me stesso, i miei amori e le mie passioni. Adoro scrivere, spero un giorno di fare di questa arte finissima la mia professione, ma per ora rimane un'evasione dal mondo reale.
Scrivo, e voglio scrivere con il cuore, con la mia testa e le mie sensazioni. Credo fermamente che se hai qualcosa da dire, in qualsiasi modo devi provare a esprimerti. Non importa come. Io uso le parole, ci ricamo sopra pensieri e stati d'animo. Cerco di rendere chiaro a chi legge, ma anche a me stesso che scrivo, la baraonda infinita di concetti che ho nella mente. Impresa durissima ma non mi spavento. Ho trovato il coraggio di affrontare le mie paure; le persone che mi circondavano, la famiglia, me stesso. La calma e la serenità che è arrivata mi aiuterà sicuramente in questa impresa. Ci sono e voglio affermarlo con tutto me stesso.
Dopo il sonno ci si sveglia sempre, l'importante è scendere dal letto con il piede giusto.