mercoledì 4 novembre 2009

Energy writing

2/11/09 Cagliari - Fiumicino

Tutto traballa, sembra contorcersi. Pensi di essere a un passo da una voragine, senti il vuoto enorme che si crea e apre sotto i piedi. L'aria scorre veloce, le nubi si aprono, la luna guarda come tutte le sere lo stesso spettacolo di luci.
Stomaco vuoto, testa compressa, la mano scrive veloce su un pezzo di carta per fissare i pensieri. Il tratto indeciso, le righe storte e senza fine. Vorrei vivere questa sensazione in eterno. Nell'immenso del cielo ritrovo la purezza. L'aria chiara, gelida e secca condisce l'atmosfera. Non vedo chi mi circonda, non sento più i rumori. Chiuso nei miei occhi scrivo, ascolto il cuore e la mente. Mossa da un movimento che non mi appartiene, la testa si scuote e in questa danza senza ritmo preciso tutto ciò che ho dentro si scaraventa fuori.
Bello, brutto, profondo, leggero, pesante, sensato e senza senso, completo e mancante. Come un pescatore davanti alla rete ricca di vita, affondo le miei mani e con gioia osservo le mie idee farsi reali.
Duole la mano; i tendini sottili soffrono, hanno seguito fedeli la velocità del matto pensiero e ora sono stanchi. Si distendono e si riposano mentre chiudo il foglio colmo di inchiostro; riprendo coscienza, vedo i volti di chi mi siede vicino, sento il rumore del vuoto, l'odore di moquette verde.
Guardo fuori, la luce velata e distante riflessa sulla luna mi riempie di bianco. Sotto di me Roma.

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